I genitori di bambini disabili integrati in una normale classe scolastica non devono sopportare i costi legati a un’eventuale assistenza educativa, secondo il Tribunale federale, che ha dato ragione ad un ragazzo afflitto da autismo e ai suoi genitori.
Per favorire al massimo l’integrazione dell’adolescente, i genitori avevano chiesto che fossero prese a carico le spese di assistenza educativa per tutte le lezioni. Richiesta respinta dalle autorità argoviesi, che avevano concesso l’assistenza per 18 lezioni settimanali.
I giudici di Mon Repos, a maggioranza, hanno deciso che l’integrazione deve essere privilegiata in particolare, come nel caso del ragazzo argoviese, quando tutte le persone interessate, docenti compresi, sono favorevoli.
ATS/sf