Dopo il Nazionale mercoledì, anche il Consiglio degli Stati ha approvato giovedì - con 32 voti contro 7 e 3 astensioni - le proposte della conferenza di conciliazione in merito alla riforma del Secondo pilastro. Il dossier è pronto per le votazioni finali di venerdì, che non saranno comunque l'ultima tappa: sinistra e sindacati hanno preannunciato il referendum e sarà quindi quasi sicuramente il popolo ad avere l'ultima parola.
Il contenuto della riforma
La riforma prevede l'abbassamento del tasso di conversione dal 6,8% al 6%, giustificato con l'allungamento della speranza di vita. Questo significa che ogni anno il pensionato riceverà una quota inferiore del capitale che ha accumulato durante la fase lavorativa, così da farlo durare più a lungo. Misure di compensazione per questo abbassamento delle rendite sono previste durante un periodo transitorio di 15 anni: al massimo 200 franchi al mese per cinque anni, 150 nei cinque seguenti e poi 100 negli ultimi cinque per tutti coloro il cui capitale è inferiore a 215'100 franchi. Il supplemento sarà più basso per chi si situa nella fascia fino a 430'200 franchi e nullo per chi ne avrà di più.
Accesso dai 19'845 franchi di salario
Due erano le divergenze che ancora opponevano i rami del Parlamento, la principale concerneva la soglia d'entrata nel sistema. Attualmente per essere soggetti alla LPP occorre disporre di un salario annuo di 22'050 franchi. Gli Stati per ben tre volte hanno chiesto di abbassare tale soglia a 17'208 franchi, allo scopo di assicurare un numero maggiore di lavoratori. Il Nazionale ha però detto di non essere disposto a scendere al di sotto di 19'845 franchi. Alla fine la conferenza di conciliazione ha seguito quest'ultimo parere e le due Camere hanno dato il loro benestare. Centomila persone saranno finalmente assicurate o assicurate meglio.
RG 12.30 del 16.03.2023 - Secondo pilastro, la riforma è pronta
RSI Info 16.03.2023, 17:45
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