Ïl 23enne che non è rientrato nel carcere di Pöschwies la sera del 23 giugno e che sarebbe coinvolto nell'omicidio di un 40enne avvenuto una settimana dopo a Seefeld soddisfava tutti i criteri per il suo primo congedo non accompagnato, secondo il capo dell'ufficio cantonale zurighese per l'esecuzione delle pene, Thomas Manhart. Non c'erano timori concreti di una fuga e il giovane era già regolarmente rientrato dopo due permessi con accompagnatore.
A posteriori "possiamo dire che abbiamo valutato male", ha ammesso. L'uomo è ora ricercato. Si trova invece già dietro le sbarre da giovedì un 25enne pure sospettato di aver partecipato al delitto, anche se l'eventuale relazione fra i due non è chiara, così come dinamica e movente dell'uccisione: gli inquirenti non hanno risposto alle domande in proposito durante la conferenza stampa di oggi, lunedì.
Criticata dall'UDC, la consigliera di Stato Jacqueline Fehr (PS) ha comunque difeso il sistema attuale: "è necessario preparare al loro rilascio i detenuti che scontano pene limitate nel tempo", ha spiegato.
pon/ATS
Dal TG20: