Un'altra picconata allo stato sociale. La Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) ha adottato lunedì la prima parte della revisione delle norme proposta dalla Conferenza svizzera delle istituzioni e dell'azione sociale (COSAS). Tra le misure figurano la riduzione dell'importo che garantisce il minimo vitale per le famiglie, la diminuzione delle prestazioni di sostegno per i giovani, l'inasprimento delle sanzioni e la soppressione del supplemento d'integrazione minimo (fatto che va a discapito delle famiglie monoparentali, nelle quali le madri hanno difficoltà a trovare un impiego compatibile con le necessità dei figli).
Caritas è preoccupata: "Con questo irrigidimento dell'aiuto sociale il minimo vitale non potrà più essere garantito. Alcuni studi recenti della COSAS mostrano come già la somma attuale riservata all'assistenza sociale non sia sufficiente a coprire i bisogni. Là dove era auspicabile un aumento, la revisione prevede un'ulteriore riduzione.
La decisione presa dalla CDOS limita così le possibilità di reinserimento nella società dei cittadini toccati dalla povertà.
ATS/CaL