Sono sempre più persone ricevono ricatti attraverso la posta elettronica. Spesso si tratta di minacce che riguardano la diffusione di contenuti a sfondo sessuale. E, nella maggior parte dei casi, vengono chieste ricompense in criptovalute.
Nella seconda metà del 2018, sono stati pagati 100 bitcoin, per un valore equivalente di 360'000 franchi. A inizio 2019, si è registrata una vera e propria ondata di ricatti compiuti soprattutto in tedesco. La Centrale per la sicurezza dell'informazione (MELANI) ha lanciato una piattaforma per assistere le vittime di "sextorsion".
"Fino a quando i destinatari di queste e-mail pagheranno il riscatto, tale modo di procedere sarà incoraggiato e continuerà ad essere utilizzato. - si legge sul sito - Aiutateci a fermare questo genere di truffa non pagando più nessun riscatto". L'invito è quello di segnalare i messaggi direttamente sul sito della MELANI.