La prima edizione online delle Giornate cinematografiche di Soletta, conclusasi oggi a mezzogiorno, è stata un vero e proprio successo: secondo gli organizzatori almeno 125'000 spettatori hanno seguito la programmazione della 56esima edizione del Festival. In questa cifra sono comprese anche le oltre 95'000 persone che hanno visto il film di apertura della kermesse - la pellicola "Atlas" del regista ticinese Niccolò Castelli trasmessa dai tre canali della SSR SRG - a cui si aggiungono altri 30'000 "biglietti virtuali" a pagamento prenotati sulla piattaforma cinematografica del festival.
Il totale non tiene invece conto degli ingressi, sempre virtuali, alle proiezioni per le scuole, ai laboratori, alle discussioni riguardanti le pellicole e alle cerimonie di premiazione. Secondo la nota pubblicata dagli organizzatori, queste cifre verranno conteggiate nei prossimi giorni. Malgrado ciò si può già fin d'ora sostenere che la portata di questa edizione "pandemica" è stata di gran lunga superiore a quella del 2020, quando si erano registrate circa 66'000 presenze.
"Siamo riusciti nell'intento di rafforzare la visibilità del cinema svizzero anche durante la pandemia", ha sottolineato la direttrice della manifestazione Anita Hugi. Inoltre il sito web delle Giornate cinematografiche di Soletta - che ha costituito il cuore digitale del festival - è stato visitato più di 90'000 volte dal 20 gennaio, data di inizio della kermesse, con complessivamente oltre 850'000 pagine aperte.
"Atlas", film prodotto nella Svizzera italiana, ha aperto la manifestazione
Per la prima volta nella storia di questo festival è stato un film prodotto nella Svizzera italiana ad avere il privilegio di aprire la manifestazione: si tratta di "Atlas" del regista e sceneggiatore nato a Lugano nel 1982 Niccolò Castelli.
La rassegna ha anche reso omaggio al regista e produttore ticinese Villi Hermann ("San Gottardo", "Bankomatt"), che presto avrà 80 anni. Nato a Lucerna nel 1941, figlio di padre svizzero-tedesco e di madre ticinese, ha sempre creato opere che si occupano della realtà che lo circonda.
Il premio principale del festival, dotato di 60'000 franchi, è stato assegnato per la tredicesima volta il 26 gennaio a "Mare", pellicola di Andrea Staka che parla del mondo emotivo di una donna, divisa tra la sua famiglia e la sua libertà. Il film è uno dei candidati ai Premi del cinema svizzero "Quartz". Questi riconoscimenti attribuiti dall'Accademia svizzera del cinema saranno assegnati il 26 marzo nel corso di una cerimonia a Ginevra.