La giustizia bernese ha richiesto oggi (venerdì) la detenzione preventiva nei confronti di Ousman Sonko, l'ex ministro dell'interno del Gambia arrestato giovedì a Lyss.
Il Ministero pubblico del Giura bernese-Seeland ha motivato l'istanza con il pericolo di inquinamento delle prove e di fuga. La richiesta significa anche che la procura è convinta che ci siano sufficienti indizi a sostegno del sospetto di crimini contro l'umanità. Il tribunale regionale delle misure coercitive ha 48 ore di tempo per decidere in merito.
La Segreteria di Stato della migrazione ha da parte sua indicato che la Svizzera è responsabile del trattamento della domanda di asilo di Sonko, anche se si era diretto prima in Svezia. L'ex ministro era infatti in possesso di un visto Schengen rilasciato dall'ambasciata elvetica in Senegal quando era ancora in carica ed era stato invitato a partecipare a una conferenza internazionale a Ginevra.
Quando Stoccolma ha esaminato il visto ha fatto scattare la procedura Dublino e ha chiesto a Berna di occuparsene. L'ex ministro ha quindi raggiunto la Svizzera il 10 novembre 2016. La SEM ha ripetuto di aver avuto piena consapevolezza della particolare valenza del caso all'apertura della procedura di asilo e di aver informato puntualmente in proposito le competenti autorità federali e cantonali bernesi. Il Ministero pubblico della Confederazione ha invece preferito non commentare la vicenda: secondo esperti, la competenza di procedere nei confronti dell'uomo sarebbe sua.
pon/ATS