Sovvenzioni, "errori dovuti al sistema complesso"

Vincent Ducrot accetta di commentare i nuovi casi di sovvenzioni indebite emersi ieri (giovedì, vedi correlati), e che riguardano anche i Trasporti pubblici friburghesi (TPF), precedentemente diretti dallo stesso Ducrot. Secondo le verifiche della Confederazione, la contabilizzazione errata di entrate pubblicitarie e ricavi da assicurazioni hanno permesso all'azienda friburghese di incassare 6 milioni di franchi di troppo sull'arco di 10 anni. L'importo verrà quindi rimborsato.

Vincent Ducrot, ha qualcosa da rimproverarsi, per quanto accaduto?

"In effetti sono stati commessi errori. Sbagli che erano nel sistema contabile da 20 anni, quindi ben prima del mio arrivo in quell'azienda. Nemmeno le varie revisioni avevano notato questo errore nella costruzione contabile. Certi errori si scoprono solo andando a rivedere le cifre a ritroso. Prima non li vede nessuno".

Può garantire che oggi alle FFS - nel traffico regionale che è sovvenzionato - non avvengono “trucchi” di questo genere?

"Dovete capire che non sono dei “trucchi” intenzionali. Sono sbagli contabili. Il problema è che il sistema è estremamente complesso, ci sono molte regole, varie chiavi di ripartizione. Si fa il possibile, ma non possiamo escludere un errore, è troppo complesso".

Ma potete fare qualcosa in più, nei controlli?

"È impossibile fare molto di più. Come detto il sistema è complesso, con tratte sovvenzionate e tratte non sovvenzionate, norme contabili diverse da settore a settore. Il rischio zero non esiste".

Il sospetto che può sorgere è che nel settore dei trasporti pubblici ci sia un problema culturale: che manchi il rispetto del denaro pubblico…

"Il nostro settore è molto trasparente. Ogni errore viene pubblicato. Se in un'azienda privata si fa uno sbaglio contabile - che riguarda ad esempio l'IVA - beh, si corregge, ma nessuno viene a saperlo. Capita regolarmente che si debba correggere un bilancio, per una svista, o perché si è interpretata in maniera scorretta una regola. Succede. Nel settore dei trasporti pubblici non c'è un rischio maggiore che in altri, semplicemente siamo trasparenti".