Il presidente della Confederazione, Guy Parmelin, si è recato oggi, martedì, a Bruxelles all'incontro annuale tra i ministri dell'economia e delle finanze dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) e dell'Unione Europea, dedicato principalmente all'impatto della pandemia.
Intanto, però, le relazioni future tra la Svizzera e l'Unione Europea sono ancora tutte da ricostruire, dopo il no elvetico all'accordo quadro. Ma qualche spiraglio c'è già. "Quello che ha fatto fallire l'accordo quadro sono state certe questioni istituzionali molto chiare. Penso che non serva a nulla ripetere due volte lo stesso esercizio", ha dichiarato Parmelin ai microfoni della RSI.
Parmelin: "Con UE stiamo valutando tutte le strade"
Telegiornale 09.11.2021, 13:30
"Tutto, però, rimane aperto. Per esempio, possiamo immaginare di regolare certe questioni settore per settore. Bisogna vedere cosa verrà messo sul tavolo e quale sarà il bilancio finale. Siamo e vogliamo restare un partner interessante e privilegiato dell'Unione Europea, nell'interesse del continente", ha aggiunto il responsabile del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).
Sui rapporti bilaterali si è espresso anche il consigliere federale Ignazio Cassis in un'intervista alla Neue Zürcher Zeitung. "Dobbiamo prima identificare cosa vogliamo e quale prezzo siamo disposti a pagare", ha dichiarato, spiegando che le decisioni affrettate sono ciò di cui la Svizzera ha meno bisogno.
Un nuovo dialogo con Bruxelles
Telegiornale 09.11.2021, 13:30
"Vogliamo porre fine alla spirale negativa. Per questo motivo sblocchiamo il contributo di coesione e non limitiamo più l'immigrazione dalla Croazia. La palla è ora nel campo dell'UE", ha concluso il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), che la prossima settimana incontrerà il vicepresidente della Commissione UE, Maros Sefcovic, nuovo titolare del dossier sulla Svizzera.