Il consumo di antibiotici nella medicina umana e veterinaria in Svizzera è diminuito drasticamente negli ultimi due anni. Lo comunica giovedì l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). I dati sono stati rilevati nell'ambito della Strategia svizzera contro le resistenze agli antibiotici (StAR) avviata nel 2015, che consiste nel monitorare l'efficacia e l'uso di antibiotici nell'essere umano e negli animali, sia da reddito che da compagnia.
Con il continuo aumento della resistenza a questo genere di farmaci si è deciso di esaminare gli sviluppi in maniera più ponderata. A confronto con gli altri Paesi europei, la Svizzera consuma decisamente meno antibiotici, si legge inoltre nel comunicato. La StAR riunisce l'Ufficio federale della sanità pubblica, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) nonché l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).
"Dall'inizio delle analisi il contesto è cambiato", fanno notare i vari enti coinvolti. Contrariamente a quanto si poteva temere con lo scoppio della pandemia, negli ultimi due anni non si è registrato un aumento nel consumo di antibiotici.
Notiziario 11.00 del 10.11.2022 Antibiotici
RSI Info 10.11.2022, 12:18