Il Consiglio federale ha deciso un chiaro giro di vite in Svizzera per ostacolare la diffusione del coronavirus nel Paese. In particolare il Governo ha deciso di prolungare fino a fine febbraio (inizialmente lo stop alle attività era fissato al 22 gennaio) la chiusura di ristoranti, bar, le strutture culturali, per il tempo libero e lo sport.
Lo specchietto riassuntivo delle misure del Governo
Dal prossimo 18 gennaio il Consiglio federale ha deciso inoltre la chiusura di negozi e mercati che non vendono generi di prima necessità. Resta consentito il ritiro, in loco, della merce ordinata. Revocata la regola che prevedeva la chiusura alle 19 e alla domenica di negozi e negozietti delle stazioni di servizio e chioschi è invece revocata.
Il discorso di Guy Parmelin in apertura di conferenza stampa a Berna
RSI Info 13.01.2021, 17:13
"Non è stato a cuor leggero che abbiamo preso queste decisioni, ma la nuova variante del Covid-19, che si trasmette molto più velocemente, ha reso inevitabile inasprire le misure protettive", ha dichiarato il presidente della Confederazione, Guy Parmelin, davanti ai media dopo la riunione del Consiglio federale, munito di mascherina e protetto da un vetro in plexiglas, la prima volta dall'inizio della pandemia. Le decisioni giunte dopo consultazione con i Cantoni sono state adottate considerando il fatto che nella Confederazione il numero di infezioni si mantiene ad un livello elevato e con la circolazione delle nuove varianti del virus, molto più contagiose, aumenta il rischio di un’ulteriore impennata dei contagi.
Notiziario 15.00 del 13.01.2021 Le misure illustrate da Alan Crameri
RSI Info 13.01.2021, 16:47
Contenuto audio
Il Governo ha quindi deciso anche l’obbligo di telelavoro. I datori di lavoro devono disporre il telelavoro nei casi in cui, per la natura dell’attività, ciò è possibile e attuabile senza un onere sproporzionato. Vista la durata limitata del provvedimento (appunto fino a fine febbraio), non dovranno versare alcuna indennità per spese varie. Per i casi in cui il lavoro non può essere svolto da casa, o solo parzialmente, il Governo ha deciso che nei luoghi chiusi vige l’obbligo della mascherina se sono presenti più persone. Una maggiore distanza tra le postazioni di lavoro nello stesso locale non viene più ritenuta sufficiente.
Obbligo del telelavoro
Il Quotidiano 13.01.2021, 20:00
Per quanto concerne le manifestazioni private possono partecipare al massimo 5 persone, bambini compresi. Anche nello spazio pubblico non sono ammessi assembramenti di più di 5 persone in totale.
Nessuna misura, invece, per le scuole, anche se, hanno spiegato sia Berset che Parmelin, l'opzione di una chiusura anche degli istituti obbligatori è sul tavolo della Confederazione e dei cantoni, che hanno la competenza in questo ambito. Si potrebbe applicare se la situazione dovesse sfuggire di mano, ma sono possibili anche misure intermedie. Restano aperti, infine, anche gli impianti sciistici.
Chi chiude e chi no
Rispetto al lockdown di questa primavera, stavolta potranno rimanere aperti anche i negozi di bricolage e giardinaggio. Questa la lista delle tipologie di vendita che sono esentate dall'obbligo di chiusura contenuta nell'Ordinanza sui provvedimenti per combattere l’epidemia di COVID-19 nella situazione particolare: 1 - i negozi di generi alimentari e altri negozi, nella misura in cui vendono generi alimentari o altri beni di prima necessità e di uso corrente, 2 - le farmacie, le drogherie e i negozi di mezzi ausiliari medici, ad esempio occhiali e apparecchi acustici, 3 - i punti vendita di operatori di servizi di telecomunicazione, 4 -i negozi di riparazione e di manutenzione quali lavanderie, sartorie, calzolai, servizi di duplicazione di chiavi, autofficine e negozi di biciclette, nella misura in cui offrono un servizio di riparazione, 5 - i negozi di hobbistica e di giardinaggio, nonché i negozi di ferramenta, per gli articoli di hobbistica e di giardinaggio, 6 - i negozi di fiori, 7 - le stazioni di servizio, 8 - i mercati di bestiame e di bestiame da macello all'aperto.