Introdotti in Svizzera a inizio novembre, i test rapidi per il coronavirus fanno gola al settore dell’aviazione, che spera di facilitare i viaggi e rendere più sicuri i voli anche nelle zone a rischio. La possibilità di avere i risultati in 15 minuti al posto di ore o giorni permetterebbe infatti di testare i passeggeri prima di salire a bordo e dopo l'atterraggio.
È la soluzione proposta dal gruppo Lufthansa, che ha introdotto giovedì i primi test rapidi per alcuni voli tra Monaco e Amburgo.
Sull’esempio della casa madre, anche Swiss sta elaborando un piano per gli aeroporti di Zurigo e Ginevra. Per ora si parla di singoli voli pilota, ma la prospettiva è allettante anche per altri settori economici.
Ridurre i costi della crisi
“Per i turisti dall'estero o gli uomini d'affari che vengono in Svizzera, i test rapidi potrebbero permettere di identificare subito buona parte dei casi positivi”, ha detto il capoeconomista di Economiesuisse Rudolf Minsch ai microfoni di SRF.
Per Minsch, i test rapidi sarebbero un modo per ridurre i costi economici e sociali della crisi. Da qui l'appello alla Confederazione a voler destinare i test rapidi ai punti cruciali. Se tra questi vi saranno anche gli aeroporti è però ancora tutto da vedere.
La pandemia ha colpito duramente il settore del trasporto aereo. Tra gennaio e fine settembre, Swiss ha subito un calo di fatturato del 61,8%, mentre il numero di passeggeri trasportati è crollato del 69,8%. La compagnia sopprimerà un migliaio di impieghi nei prossimi due anni.