In Svizzera tedesca e in Romandia ogni anno si potrebbero evitare decine di morti per arresto cardiaco se anche Oltralpe si adottasse un sistema di soccorso capillare come quello esistente in Ticino. Al sud, dove ci sono 950 defibrillatori e una fitta rete di First responder allertabili tramite app creata su impulso della Fondazione Ticino Cuore, il tasso di sopravvivenza è superiore al 14% (con punte del 55% in caso di fibrillazione ventricolare) mentre al nord si attesta a circa il 5%. Uno situazione che ha indotto l’Interassociazione di salvataggio (IAS) nazionale a cercare possibili correttivi lanciando uno studio.
Due proposte: formazione già a scuola e registro defibrillatori
Il progetto Swissreca, dal 1° luglio scorso, registra tutti gli arresti cardiocircolatori (sono circa 8'000 all'anno) capire come migliorare la presa a carico dei pazienti. Emerge così che spesso ad essere carenti sono i soccorsi prestati dalle persone non specializzate che prestano i primi aiuti. Una lacuna che, spiega Roman Burkart della IAS, potrebbe essere colmata con corsi obbligatori fin dalla scuola dell’obbligo. Inoltre un grande contributo potrebbe giungere dalla creazione di un registro dei defibrillatori affinché possano essere segnalati ai soccorritori ed utilizzati nei tempi più brevi.
Il modello ticinese fa scuola
L'app che unisce la rete dei soccorritori professionali e volontari
Il modello ticinese, al quale aderisce anche il Moseano, è nato nel 2005 su iniziativa della Federazione cantonale ticinese servizi autoambulanze (FCTSA) e del Cardiocentro Ticino. In 13 anni ha ottenuto ottimi risultati e sta facendo scuola a livello nazionale. La scorsa settimana in Vallese si è presentata la neo nata Coeur Wallis che, entro tre anni, intende organizzare una rete di 3'000 persone disposte a intervenire in caso di arresto cardiaco fino all'arrivo del personale medico d'emergenza. Reti analoghe sono inoltre attive anche nei cantoni Friburgo, Berna, Lucerna e Soletta. Se si estendessero a tutta la Svizzera tutti i giorni vi sarebbero due morti in meno.
RG 18.30 del 19.06.18: l'importanza di sensibilizzare già i bambini spiegata dalla responsabile del pronto soccorso dell'ospedale regionale di Lugano Emanuela Zampronio al microfono di Alan Crameri
RSI Info 19.06.2018, 20:03
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