“Circa una madre di un figlio minorenne su 30 può essere toccata da un consumo problematico di alcol o di un’altra droga”. È quanto emerge dalla prima indagine Svizzera sulla situazione e sui problemi delle mamme che soffrono di dipendenza realizzata dall’antropologa Michela Canevascini e pubblicata quest’anno. Secondo Dipendenze Svizzera, fondazione il cui scopo è prevenire i problemi legati all’uso di sostanze psicoattive, si tratta dunque di un problema tutt’altro che marginale.
La stigmatizzazione è molto dannosa
Spesso le donne che combattono con le dipendenze provengono da famiglie in cui il problema è già presente, spiega Michela Canevascini. Quando diventano madri, la situazione si complica perché tocca loro fare i conti con un ambiente ostile e stigmatizzante, sovente con l’angoscia di perdere la custodia dei figli. “Una persona che viene vista dai vicini, dalla famiglia, da professionisti come una cattiva madre, è meno sicura di se stessa, e probabilmente mostrerà meno capacità a prendersi cura dei propri figli”, commenta l’antropologa. Senza contare i risvolti psicologici legati alla dipendenza stessa e alla difficoltà di uscirne, specialmente data la mancanza di programmi di sostegno.
Aiutare le madri per aiutare i bambini
Lo studio, che ha rilevato la grande mancanza di strutture di accoglienza per madri con tossicodipendenze e per i loro bambini, auspica che questa lacuna venga colmata, intensificando anche la collaborazione con le apposite organizzazioni, i servizi sociali e le autorità di protezione dei minori. Questa collaborazione risulta essenziale anche per prevenire che i piccoli possano, a loro volta, cadere un giorno nella trappola della dipendenza. “C’è una componente genetica”, spiega Canevascini “soprattutto per quanto riguarda la dipendenza dall’alcol”. Ma conta molto l’eredità comportamentale: i bambini imitano i genitori, e potrebbero copiare le loro strategie di risoluzione dei problemi, ricorda l’esperta.
Maternità come opportunità: testimonianza di una mamma ticinese
Dalla ricerca emerge un dato interessante: la maternità può essere un’opportunità. Può infatti motivare le madri ad uscire dal tunnel della dipendenza. La testimonianza di una donna in ticinese, intervistata dalla RSI ne è un lampante esempio. Ha raccontato della sua lotta durata quasi 10 anni per uscire dalla dipendenza da cocaina, le paure e i pregiudizi che ha affrontato.
“I figli sicuramente ti danno la forza, senza di loro forse io non sarei più qui”, racconta la donna. “Invece sono qui. Ce l’ho fatta”, ha aggiunto. Mentre parla della sua esperienza sottolinea che uscirne da soli è impossibile: “C’è bisogno di tanto aiuto perché è una battaglia talmente dura che bisogna essere sostenuti”, conclude.