Il nuovo corso dei negoziati per un accordo istituzionale con l'Unione Europea, intrapreso da Ignazio Cassis, è accolto con favore dagli svizzeri e la maggioranza è convinta che la Confederazione debba risolvere le sue divergenze con l'UE con norme vincolanti fintantoché Berna continuerà ad avere voce in capitolo. Lo rileva un sondaggio su 2'500 persone dell'istituto gfs.bern, pubblicato sul NZZ am Sonntag.
Gli intervistati hanno espresso il loro parere su come Svizzera e UE dovrebbero risolvere le loro divergenze in futuro. Sono stati accolti favorevolmente tre scenari.
Quello relativo all'istituzione di un tribunale arbitrale ha raccolto il 54% delle preferenze. Per il 35% degli intervistati il sistema attuale è soddisfacente. Con questa opzione, una commissione mista composta da rappresentanti di Bruxelles e Berna discute le divergenze bilaterali, ma le soluzioni negoziate possono essere vincolanti solo con l'accordo unanime di tutti i partecipanti. Infine il 4% degli intervistati vuole che la Corte di giustizia europea sia l'organo decisionale centrale. Gli altri partecipanti non hanno fornito alcuna indicazione sull'argomento.
ATS/M. Ang./Notiziario 09.00