La giustizia zurighese ha rinunciato anche al termine del processo in appello a internare il 66enne che nel febbraio del 2010 uccise il figlioletto di 4 anni in un albergo di Winterthur. Anche in virtù dell'età avanzata è stata confermata la condanna a 18 anni di carcere pronunciata in prima istanza.
L'assassinio avvenne in una stanza di questo hotel di Winterthur
Il dibattimento si era tenuto nel marzo di un anno fa, ma prima di emettere la sentenza il Tribunale cantonale ha voluto attendere l'esito di una nuova perizia. È emerso che l'imputato soffre di turbe paranoiche con tendenze narcisistiche. Tuttavia, la prospettiva di un'uscita dal carcere quando l'uomo avrà già 79 anni riduce sensibilmente i rischi di recidiva.
Il procuratore Pascal Gossner aveva interposto ricorso contro il verdetto in prima istanza, così come la difesa
L'uomo commise il delitto di sei anni fa facendo bere al bimbo una bibita contenente un sonnifero, prima di strangolarlo e tentare il suicidio. Il gesto venne commesso per evitare che la madre, una brasiliana 36enne, portasse il bambino nel paese di origine. Il caso fece scalpore perché l'uomo aveva ottenuto la custodia del figlio dall'autorità tutoria di Bonstetten pur avendo cercato nel 1990 di ucciderne il fratellastro 13enne, rimasto disabile.
pon/ATS