Due donne, espresse entrambe da regioni periferiche del paese, fanno così il loro ingresso in Consiglio federale. È il dato doppiamente significativo di un 5 dicembre destinato a spiccare negli annali della politica nazionale. L'elezione contemporanea di Amherd e Keller-Sutter rappresenta per la Svizzera un evento storico a tutti gli effetti. E pone le basi per un Governo certamente più in sintonia con le varie realtà e componenti del paese che è chiamato a rappresentare.
A uscire nettamente rafforzata, è la causa della partecipazione femminile alla sfera politica: con tre donne ora in Governo, e con la recente elezione di Marina Carobbio alla presidenza della Camera del popolo, la Berna federale ha stavolta dato una risposta molto concreta a istanze e aspettative dell’altra metà del cielo. Il segnale è importante e, a meno di un anno dalle prossime Elezioni federali, non può che incoraggiare le aspirazioni delle donne ad una maggiore presenza nelle stanze dei bottoni.
Di grande significato, inoltre, sono sia il ritorno nell’Esecutivo di una rappresentante della Svizzera orientale, sia l'ingresso di un’esponente di una regione minoritaria come l’Alto Vallese. Con l’investitura di Ignazio Cassis il Parlamento aveva finalmente rimediato, dopo ben 18 anni, all’assenza di un’intera regione linguistica dal Governo del paese. L’elezione di Amherd e Keller-Sutter segna quindi un ulteriore passo avanti verso una maggiore rappresentatività del Governo. E soprattutto verso una quadratura del cerchio tesa a integrare l'impulso al federalismo, la sensibilità per le regioni periferiche e una maggiore attenzione alle realtà minoritarie.
Alex Ricordi