Un Natale con meno rifiuti

Sono state molte le auto incolonnate in occasione della giornata di apertura straordinaria all'ecocentro di Stabio, per permettere anche a chi non è riuscito di smaltire gli ultimi rifiuti accumulati durante le feste.

"Questa mattina c'è ancora poca affluenza al contrario degli anni passati. Quest'anno abbiamo registrato un lieve calo dei quantitativi, soprattutto legato agli ingombranti, con un leggero aumento delle cose riciclabili", ha confermato Katia Fabris, municipale e responsabile del Dicastero che include la protezione dell’ambiente.

Non sembra però essere stato un Natale all'insegna dello spreco come ha anche confermato l'azienda cantonale dei rifiuti. Nei giorni pre e post festivi, il termovalorizzatore di Giubiasco non ha registrato aumenti sensibili negli scarti provenienti dalle economie domestiche: lunedì 27 sono state consegnate circa 290 tonnellate, mentre martedì circa 240.

Elettronica: "Serve un corretto smaltimento"

Tra i vari rifiuti molto spesso è presente un apparecchio elettronico, sostituito magari da uno di ultima generazione. Lo smaltimento di quelli obsoleti non è sempre fatto in modo corretto.

La Svizzera con la sua produzione di 23 kg di rifiuti elettronici pro capite ogni anno è ai primi posti in Europa. Gli elvetici sono bravi in questo ma come rivela uno studio, non hanno sempre chiari molti aspetti legati all'utilità del riciclaggio. "La cosa più importante è il recupero di materiali di valore, in particolare i metalli", ha spiegato Anne Hermann coordinatrice della ricerca.

Molti per esempio non sanno che tutti i negozi, anche alimentari, che vendono elettrodomestici devono accettare questi rifiuti. I consumatori pagano all'acquisto un'apposita tassa di smaltimento. Molte persone d'altra parte sono riluttanti a rinunciare ad oggetti che a suo tempo hanno pagato molto. "La grande sfida per gli svizzeri è proprio quella di decidere di buttar via l'apparecchio. Molte persone hanno ancora un numero sorprendente di dispositivi in casa", ha sottolineato ancora Anne Hermann.