Nel Liechtenstein prenderà avvio nei prossimi giorni uno studio per individuare persone entrate in contatto con il coronavirus. Su base volontaria vi parteciperanno circa 2'200 persone, fra i 33 e i 52 anni, del Principato. L’idea è quella di usare un braccialetto elettronico, già in commercio e usato dalle donne per sapere quando è il loro periodo fertile, per raccogliere dati dello stato di salute delle persone che lo indossano.
“Con questo apparecchio”, spiega Lea Von Bidder, CEO di Ava, riusciamo a misurare molti più parametri”: come il respiro, l’ossigenazione del sangue e la temperatura della pelle. L’obiettivo è quello di capire chi sono i positivi al COVID-19 il prima possibile, per poi isolarli.
La ricerca, finanziata dal Governo di Vaduz con il supporto della casa regnante, potrà tornar utile quando e se vi sarà una seconda ondata dell’epidemia, verosimilmente in autunno. L’esperimento se darà risultati incoraggianti verrà esteso a 5'000 persone, quindi a quasi un abitante su sette del Principato.