La procura argoviese ha chiuso la scorsa settimana l'inchiesta sul dramma di Würenlingen, dove il 9 maggio dello scorso anno, nella notte un 36enne padre di famiglia svittese uccise i suoceri, un cognato e un loro vicino di casa, vittima casuale, prima di togliersi la vita. In tutto furono sparati 14 proiettili. Il caso è archiviato, malgrado molte domande siano rimaste senza risposta.
In particolare, rimane oscuro il movente del gesto: le vittime non avevano ricevuto alcuna minaccia. Non è stato spiegato nemmeno come l'autore, che non era sotto l'influsso di droghe o alcol, sia entrato in possesso dell'arma usata. Da appena dieci giorni era stato dimesso da una clinica psichiatrica dove era stato ricoverato per due mesi e assumeva ancora un medicamento. Una volta consegnata una perizia sull'operato dei medici, il ministero pubblico deciderà se perseguirli.
pon/ATS