Il partenariato tra Moderna e Lonza si rafforza, malgrado le difficoltà emerse recentemente nel reclutamento di personale qualificato. Le due società hanno annunciato oggi un accordo per raddoppiare, a Visp, le linee di produzione per il vaccino anti-Covid detto a RNA messaggero. E il Vallese diventerà un polo per la produzione di preparati e terapie che si basano su questa tecnologia. Sulle ragioni di questo nuovo accordo con Lonza, abbiamo intervistato Dan Staner, vicepresidente e direttore europeo di Moderna:
Dan Staner, quanto avete investito in Vallese e con quale obbiettivo?
L'arrivo di nuove varianti ci obbliga a preparare i vaccini di richiamo che speriamo ci proteggeranno in futuro. E vogliamo essere pronti già dal prossimo gennaio.
Per raggiungere l'obbiettivo di oltre tre miliardi di dosi l'anno prossimo, occorre un investimento congiunto di Lonza e Moderna. Da parte nostra si tratta di fondi propri, ma non diamo cifre.
Ci sono degli investimenti anche da parte della Confederazione?
No, sono investimenti puramente privati di Lonza e Moderna. La Confederazione ci aiuta nella ricerca di talenti, nell'assicurarci le condizioni quadro, come i permessi di lavoro. C'è una chiara collaborazione, un partenariato, tra il Governo svizzero e Lonza.
Un simile investimento significa che siete già certi di poter sfruttare a lungo queste sei linee di produzione in Vallese...
Con le nuove varianti, dobbiamo anticipare. Oggi la domanda di vaccino è infinitamente più grande dell'offerta. Se oggi potessi fabbricare 2 o 3 miliardi di dosi, sparirebbero in un baleno. D'altro canto, Moderna aveva già previsto di produrre con la tecnologia RNA-messaggero altri vaccini oltre a quello anti-Covid, e altre terapie per lottare ad esempio contro il cancro. Abbiamo già 24 prodotti allo studio di cui 13 in fase clinica. E in questo campo Lonza è un partner d'eccellenza.
Dan Staner
Recentemente si è parlato molto delle difficoltà di Lonza nel reclutare il personale specializzato. Non è un grosso problema?
Ricordo che 15 mesi fa non avevamo nessuna produzione e ora stiamo fornendo al pianeta da 800 milioni a un miliardo di dosi. Oggi la Confederazione, Lonza, i nostri partner in Spagna e in Francia e noi stessi, siamo pronti a rispondere uniti alle sfide che ci impone questa malattia.
Riguardo al personale, Lonza non è messa peggio di altre industrie?
No. il reclutamento di personale qualificato per queste nuove tecnologie è molto difficile in tempi così rapidi. Oggi siamo a buon punto; e Lonza, il Consiglio federale e noi di Moderna, remiamo tutti nella stessa direzione per potere prima di tutto raggiungere gli obbiettivi fissati per il 2021; e in secondo luogo raddoppiare le capacità dal gennaio 2022.
Avete cercato altri partner al di fuori di Lonza?
Abbiamo già altri partner. Negli Stati Uniti abbiamo la nostra fabbrica, oltre a quella con Lonza, e poi lavoriamo con diverse società per la messa in flacone. Ma per la fabbricazione della sostanza attiva, Lonza è il nostro partner principale.