Svizzera

Un radar per lottare contro i rumori

Noti i dati di un test effettuato a Ginevra: un veicolo su 200 troppo rumoroso, in particolare le moto - Per l’uso di questi apparecchi e per sanzioni manca per ora una base legale

  • Oggi, 10:56
  • 3 ore fa
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Soprattutto motociclette oltre il limite stabilito nella fase test

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Di: ATS/pon

La Confederazione ha testato lo scorso anno a Ginevra un radar anti-rumore. La scopo del progetto pilota è sanzionare in modo più efficace il rumore eccessivo sulle strade.

Il radar - analogamente a quanto accade con gli apparecchi per la velocità - misura il volume sonoro emesso dai veicoli e fotografa quelli che superano un certo limite. Il livello tecnico del radar è efficiente, secondo l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

Il progetto pilota si è svolto l’estate scorsa a Ginevra in un contesto urbano dove la velocità massima è compresa tra 30 e 60 km/h. Ogni giorno, tra i 100 e i 200 veicoli venivano “pizzicati” dal radar anti-rumore, riferiscono i giornali del gruppo CH-Media. Il valore limite delle emissioni era fissato a 80 decibel.

Notiziario

Notiziario 18.07.2024, 11:00

Circa il 70% dei veicoli troppo rumorosi erano moto. Un motociclista su dieci è stato fotografato, viene precisato. Seguono le automobili con il 17% e i mezzi pesanti - camion e autobus - con il 13%.

Perché un regime sanzionatorio possa essere applicato, occorre però innanzitutto fissare dei limiti: attualmente non esiste un valore massimo che i veicoli debbano rispettare. Negli ultimi anni le lamentele sono tuttavia aumentate e i valori misurati tendono a crescere. La soglia per il dolore e il danno all’udito è di 120 decibel. La soglia di pericolo è fissata a 90 decibel. L’UFAM raccomanda un valore massimo di 82 decibel. A Ginevra i valori massimi registrati sono stati di 117 decibel per un’auto e 110 decibel per una moto. Secondo i giornali CH-Media, circa un veicolo su 200 era troppo rumoroso.

L’uso di radar anti-rumore consentirebbe alle forze di polizia di essere più efficienti e di risparmiare sui costi del personale. Tuttavia in Svizzera non esiste ancora alcuna base legale per l’impiego di tali apparecchiature. Una volta conclusi i test pilota, la Confederazione deciderà la linea da seguire, ha precisato l’UFAM.

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