Ticino e Grigioni

Lugano compra un "rumorometro"

L'obiettivo è fare girare lo strumento che rileva i rumori molesti in tutti i 21 quartieri della città. Dopo aver analizzato i dati raccolti, il traffico potrebbe essere ridotto in alcune vie

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Lotta al rumore molesto: nuove misure in consultazione

SEIDISERA 13.12.2022, 19:46

  • Tipress
Di: SEIDISERA

Il rumore stradale è un problema che affligge molti cittadini. Il "rumorometro" è uno strumento conosciuto in Ticino dal 2021. Il Dipartimento del territorio ne ha acquistato uno, che presta ai comuni interessati. Il primo ad averlo richiesto era stato Bellinzona nella primavera di due anni fa. La novità più recente è che, dopo una fase di test con lo strumento del cantone, Lugano ha deciso di comprarne uno. L'obiettivo è farlo girare in tutti i 21 quartieri della città. Oggi è installato sulla Via Ciani, all'altezza dello sterrato della Gerra, lungo il fiume Cassarate. La RSI ha acceso i microfoni proprio in Via Ciani, alla presenza del capitano della polizia comunale Mauro Maggiulli.

Siamo qui da una decina di minuti e su questo schermo appare sempre "grazie", è posizionato nel posto sbagliato o sono tutti bravi?

"Direi che è posizionato al posto giusto. Il fatto che appaia il messaggio "grazie" è segno che i conducenti hanno, per esempio, uno stile di guida appropriato. Contribuisce al "grazie" sicuramente anche l'asfalto posato su questo tratto di via Ciani", spiega il capitano Maggiulli.

È uno strumento comunque in parte monco, perché non permette di dare sanzioni....

"Ne siamo consapevoli. Definirlo monco... dal lato repressivo sicuramente, per il resto riteniamo che nel tessuto urbano sia uno strumento valido, perché ci permette di avere dati che possono aiutare a porre dei correttivi su un determinato tratto di strada".

Anche Ginevra la pensa così. Ma concretamente a voi cosa serve sapere quante auto, moto o camion passano da qui?

"Questa è la via Ciani, chiaramente è un tratto di strada principale e sicuramente qui non potremo intervenire in maniera "violenta". Tuttavia in altri quartieri potremmo ipotizzare divieti, se è provato che, per esempio, in zone sensibili i motoveicoli transitano a tutte le ore".

Il Dipartimento del Territorio aveva testato questo strumento nel 2021 a Bellinzona e poi ha deciso di prestarlo ai Comuni interessati, una decina in meno di due anni. Il punto più a sud, Capolago, quello più a nord, Bodio. Ennio Malorgio, capo dell'Ufficio della prevenzione dei rumori, è soddisfatto?

"Io credo di sì, perché ci sono comuni interessati e anche per il fatto che Lugano prenda un rumorometro... secondo noi l'obiettivo è stato raggiunto, perché la maggior città del cantone sta seguendo questo tipo di percorso".

Dunque, sul piano della sensibilizzazione avete ricevuto buoni riscontri. Sull'analisi dei dati raccolti, invece, siete ancora all'inizio. Qualcosa però è già emerso. Cosa?

"Le faccio un esempio: se io guido a marce basse a 40 all'ora e passo davanti al nostro rumorometro, molto probabilmente quest'ultimo segnalerà che sto facendo troppo rumore, anche se sto andando a velocità sotto i 50 all'ora. Quindi l'unica cosa che abbiamo notato da questi dati è che non c'è una correlazione diretta tra aumento della velocità e aumento del rumore. Quindi il rumore può anche essere alto, si è visto, procedendo a basse velocità".

Questa è una prima indicazione. A livello federale verrà fatta un'analisi di tutti i dati raccolti fra i Cantoni che utilizzano il rumorometro.

I radar che rilevano il suono

Si calcola che in Svizzera una persona su sette sia esposta a rumori talmente elevati da superare i limiti imposti dalla legge. Il tema è stato spesso oggetto di atti parlamentari. Il Consiglio federale, da qualche giorno, ha posto in consultazione una serie di nuove misure contro l'inquinamento acustico stradale, dando seguito a una mozione parlamentare.

Tra gli strumenti che potrebbero essere parte della soluzione vi sono i radar che rilevano il rumore. Attualmente ne esistono di diversi tipi e vari comuni in Svizzera li stanno testando. Anche in Ticino. Ginevra è stata la prima città a mettere alla prova il radar sonoro, in un progetto pilota voluto dal cantone e dalla sezione locale del Touring Club Svizzero.

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