Radio e televisioni regionali riceverebbero più soldi, con un'accettazione della revisione della Legge sulla radiotelevisione (LRTV). Aumenterebbe infatti la parte del canone destinata al finanziamento delle emittenti private.
Lo hanno sottolineato lunedì a Berna vari rappresentanti dei media locali, presentando le loro argomentazioni a sostegno di un "sì" popolare sull'oggetto sottoposto in votazione popolare il prossimo 14 giugno. A queste emittenti spetta attualmente il 4% dell'ammontare di 1.3 miliardi di franchi derivanti dal canone. Tale quota potrebbe quindi salire al 6% in funzione delle necessità.
Un "no" delle urne "minaccerebbe il servizio pubblico e la diversità mediatica", ha affermato André Moesch, presidente di Télésuisse, l'associazione che riunisce le televisioni private.
"Si parla molto della SSR, della Billag, del canone e del servizio pubblico in questi ultimi tempi. Ma non voteremo il 14 giugno a favore o contro tali temi", ha da parte sua osservato Philippe Zahno, presidente delle Radio regionali romande (RRR).
ATS/ARi