Una fine del conflitto in Ucraina non è prevista a corto termine. Ma sul fronte dei rifugiati la situazione si è stabilizzata e non dovrebbero esserci nuovi grandi affussi in Svizzera. È l’opinione espressa dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, intervistata dai giornali di Tamedia.
La ministra non esclude che la Russia, confrontata con una serie di sconfitte sul terreno, cerchi di evitare di perdere la faccia ricorrendo a un'escalation. Sarà interessante vedere cosa succederà internamente nel paese: se ci dovesse essere una mobilitazione generale l'umore della popolazione potrebbe cambiare.
RG 12.30 del 15.09.2022 - Ucraina, bombe su una diga - Il servizio di Pierre Ograbek
RSI Info 15.09.2022, 15:39
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Nel frattempo, malgrado il protrarsi dei combattimenti, il numero delle persone in fuga dall’Ucraina è andato via via diminuendo, stabilizzandosi su livelli medio bassi. Secondo Keller-Sutter, anche se il numero di profughi tornasse a crescere, non si raggiungerebbero probabilmente più i livelli di inizio conflitto, con arrivi di 1'800 persone ogni giorno.
RG 07.00 del 26.08.2022 - Arrivano meno ucraini, la SEM dimezza gli effettivi - Il servizio di Monica Fornasier
RSI Info 26.08.2022, 09:05
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Diversi di loro hanno lasciato la Confederazione: in più di 2'700 casi lo status di protezione S è stato revocato e altri 1'300 dossier sono attualmente pendenti. Quanto alla validità dello statuto, la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia, ha detto che il Governo dovrà decidere se prorogarla per sei mesi dal marzo 2023 o se abrogarla. È una questione che la Svizzera non può risolvere da sola, visto che lo status si applica a tutta l’area Schengen.