La violenza domestica fisica o psicologica colpisce soprattutto le donne e i bambini, ma non solo. Sui circa 10'000 casi censiti annualmente in Svizzera, tra le vittime vi sono anche all’incirca 2'000 maschi che vengono vessati, picchiati o abusati sessualmente tra le mura di casa. Una realtà che spesso rimane nascosta, ma che in Svizzera interna si è cominciato ad affrontare alcuni anni fa, mettendo a disposizione delle strutture specifiche per dare accoglienza anche gli uomini che devono andarsene dal domicilio.
L’esigenza di posti protetti è in continua crescita. E oggi, martedì, l’associazione Zwüschehalt ("tappa intermedia"), che il 10 dicembre 2009 nei dintorni di Aarau aprì la prima casa per uomini vittime di violenza, ha annunciato che a inizio luglio creerà strutture analoghe a Berna e a Lucerna. In totale in Svizzera ci saranno pertanto quattro luoghi del genere (i centri di accoglienza riservati alle donne sono 18, di cui due per donne), visto, che dal 12 dicembre 2009, a Erlenbach, sulle rive del lago di Zurigo è presente anche la “Zeit Haus” la cui missione è però maggiormente orientata all’accoglienza in caso di divorzi e separazioni.
In sette anni e mezzo di esistenza la Zwüschehalt argoviese ha dato rifugio a 150 ospiti. Tutti vi hanno trovato un luogo in cui sottrarsi alla violenza, interrompendo la spirale. “Dalle case per le donne possiamo imparare molto, ma ci sono profonde differenze - spiega alla RSI Sieglinde Lorz che dirigerà la nuova casa di Berna -. Una su tutte: il fatto che gli uomini (più delle donne) devono comunque continuare ad andare al lavoro. Poi gli uomini vengono spesso considerati soltanto come autori della violenza e quindi non hanno diritto a un sostegno finanziario, ma devono pagare tutto di tasca propria".
Diem/RG/TG
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