Le prime dosi di vaccino saranno fornite alla Svizzera già nei prossimi giorni e già da fine dicembre si potrà iniziare a vaccinare in modo mirato le persone vulnerabili, poi, a partire dal 4 gennaio, si partirà in tutto il Paese con la somministrazione alle persone facenti parte dei cosiddetti gruppi a rischio (anziani e chi ha malattie preesistenti): lo ha comunicato sabato l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), dopo che Swissmedic ha dichiarato di aver concesso la prima omologazione per un vaccino anti-Covid-19, quello di Pfizer/BioNTech, che frutta la tecnologia basata sull’RNA messaggero.
Verso la campagna di vaccinazione in Europa
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Il vaccino, si legge in una nota dell’UFSP, è adatto per gli adulti a partire dai 16 anni; le prime dosi verranno prese in consegna dalla farmacia dell’esercito e successivamente distribuite ai cantoni. La prima fornitura comprende 100'000 dosi di vaccino, adatte a vaccinare 50'000 persone (la somministrazione per ogni paziente deve infatti avvenire in due fasi, a distanza di circa tre settimane), seguiranno altre forniture più voluminose. La Confederazione, ricorda l’UFSP, ha ordinato presso Pfizer/BioNTech circa 3 milioni di dosi. Contratti di fornitura sono pure stati siglati con Moderna e AstraZeneca.
La sfida logistica
La campagna vaccinale dovrà fare i conti anche con le sfide logistiche: il preparato appena omologato deve infatti essere conservato, dall’esercito, a una temperatura di -70 gradi; i cantoni potranno in seguito conservare il vaccino al massimo per 5 giorni a 2-8 gradi (in frigorifero).
Vaccino, le sfide logistiche
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Prima i gruppi a rischio, poi il personale sanitario
Come detto, le prime ad essere vaccinate saranno le persone facenti parte di gruppi a rischio; il secondo target è composto da chi lavora in ambito sanitario, successivamente toccherà a chi vive con persone particolarmente a rischio. Come quarta priorità, ci saranno le persone residenti in strutture collettive con un elevato rischio di infezione e di focolaio (p. es. gli istituti per persone disabili) e il personale che vi lavora.
Tutte le altre persone adulte potranno farsi vaccinare non appena si disporrà di sufficienti dosi di vaccino. I bambini e le donne incinte non rientrano ancora tra i gruppi target della strategia di vaccinazione poiché mancano tuttora i dati degli studi per questi gruppi.
Nessun obbligo, ma lo si raccomanda
Il consigliere federale Alain Berset, in un videomessaggio diffuso via Twitter, ha ricordato che il vaccino sarà gratuito e soprattutto che non c’è nessun obbligo di farsi vaccinare, ma che è caldamente raccomandato.
Contratti per 15 milioni di dosi
La Confederazione ha finora concluso contratti per ottenere 15 milioni di dosi di vaccino: oltre che con Pfizer/BioNTech per 3 milioni di dosi, anche con Moderna per 4,5 milioni e con AstraZeneca per fino a 5,3 milioni. Per i vaccini di Moderna e AstraZeneca è in corso la procedura di omologazione presso Swissmedic. Il vaccino di AstraZeneca sarà disponibile probabilmente non prima di metà anno. La Svizzera partecipa inoltre all’iniziativa internazionale COVAX, volta a permettere l’accesso ai vaccini anche ai Paesi economicamente più deboli.
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