La Svizzera figura in primo luogo per colpa del Liechtenstein sulla "lista grigia" dell'Unione Europea, pubblicata martedì che comprende i paesi che non costituiscono un paradiso fiscale ma restano sotto sorveglianza. A rivelarlo è la NZZ am Sonntag.
Secondo il domenicale, l'ambasciatrice di Vaduz a Berna è stata convocata giovedì da Ueli Maurer per fornire spiegazioni. In una precedente versione di lunedì, la Confederazione non figurava infatti nell'elenco, ad eccezione del Principato. Diplomatici del Liechstenstein avrebbero quindi preteso una parità di trattamento fra situazioni paragonabili, citando espressamente quella elvetica, ottenendo ragione a Bruxelles.
L'accaduto è stato confermato al giornale dal Dipartimento federale delle finanze e giudica "arbitrario" l'introduzione della Svizzera nella lista. Quanto alle autorità del paese vicino, deplorano ora che entrambi gli Stati vi si trovino.
pon