Il Forum sulla trasparenza chiusosi mercoledì a Berlino ha permesso alla Svizzera di mostrare gli sforzi intrapresi sullo scambio automatico di informazioni in materia fiscale in vista della sua uscita dalle liste dei sorvegliati speciali dell’OCSE.
L’ambasciatore svizzero per le questioni fiscali, Fabrice Filliez, ha specificato alla RSI che la Confederazione è ancora nel gruppo dei paesi bloccati nella prima fase della valutazione ma vi sono rapporti che indicano chiaramente i progressi intrapresi.
L’iter prevede un’ulteriore verifica a febbraio che dovrebbe permetterle di passare allo stadio successivo. Quello, cioè, dei paesi che dispongono di una legislazione in regola con gli standard internazionali per gli scambi d’informazioni su richiesta e che applicano correttamente le leggi.
La prassi nel lungo termine sarà quella dello scambio automatico e una cinquantina di paesi premono per iniziare già nel 2017. Berna, insieme con Singapore, Hong Kong e altri Stati del G20, però, frenano a causa del processo legislativo ancora in corso.
L’intenzione della Confederazione è di dare il via allo scambio automatico nel 2018.
Radiogiornale/Red MM
RG 08.00 del 30.11.2014 Il servizio di Luca Fasani