Si torna a parlare di diritti dei pazienti, e più precisamente della norma secondo cui in Svizzera chi è ricoverato contro la sua volontà in una clinica psichiatrica può designare una persona di fiducia che l'assista.
Un diritto che però non viene sempre garantito. Ora Zurigo, come primo cantone della Svizzera tedesca, ha lanciato un progetto pilota che - ispirandosi pure al modello ticinese - ricorre all'aiuto di volontari. Proprio in territorio zurighese del resto, ogni giorno sono ricoverate in media dieci persone contro il loro volere a seguito di una crisi di nervi o di una turba psichica.
È proprio per questo che contare su una persona di fiducia diventa basilare per chi si vede portato suo malgrado in un nosocomio psichiatrico. Come spiega Aner Voloder, giurista di Pro Mente Sana, "queste persone si sentono indifese e confuse e spesso non conoscono nessuno che possa svolgere tale ruolo o non si fidano dei loro famigliari". Per questo Pro Mente Sana ha cercato volontari: in 80 si sono fatti avanti e una ventina di loro ha seguito la scorsa estate una formazione specifica.
Sono infatti chiamati a spiegare ai pazienti in ricovero coatto i loro diritti e doveri durante il soggiorno, a mediare in caso di conflitti, e possono essere coinvolti nelle discussioni sulle terapie da seguire. Si tratta di una soluzione vista di buon occhio anche dalla Federazione svizzera dei pazienti.