Si può o non si può usare WhatsApp nelle comunicazioni tra docenti e allievi? Per le nuove regole sulla privacy l'età minima per usare questa applicazione di messaggeria è salita a 16 anni. E quindi WhatsApp è diventata inutilizzabile. Ma c'è pure chi relativizza: non è proprio illegale, semplicemente si infrangono le condizioni d'utilizzo di WhatsApp.
Detto questo, è opportuno che i docenti comunichino con i loro allievi in questo modo? "Un grosso rischio è quello dei fraintendimenti", spiega Francesca Antonini, responsabile della formazione dei futuri docenti al Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI. "Si tratta di un tipo di comunicazione veloce che lascia poco spazio alla riflessione", aggiunge. "L'apporto didattico non è rilevante. Esistono strumenti molto superiori", prosegue.
Ma c'è la pensa diversamente. Come Philippe Wampfler, docente ed esperto di questioni digitali. WhatsApp, sostiene, è utile anche fra i banchi di scuola, primo perché favorisce la comunicazione e secondo perché rappresenta un'opportunità, per la stessa scuola, di inserirsi in una chat di classe che esisterebbe comunque. "La comunicazione diretta è naturalmente pratica, per scambiarsi informazioni: senza di essa non riesco a immaginarmi lezioni al passo con i tempi", afferma Wampfler in un'intervista.
ATS/RG/redMM