Il prossimo 24 novembre, i cittadini di Zurigo saranno chiamati a esprimersi su una questione linguistica che divide l’opinione pubblica: l’uso dell’asterisco nei testi dell’amministrazione comunale. Introdotto due anni fa per prevenire discriminazioni di genere e includere le persone non binarie, l’asterisco è ormai parte dei documenti ufficiali e delle offerte di impiego della città.
A opporsi al segno, posizionato fra la forma maschile e femminile delle parole, sono i partiti di centro-destra, che appoggiano un’iniziativa della democentrista Susanne Brunner. Per la granconsigliera dell’UDC, l’asterisco, oltre a rendere i testi pesanti e incomprensibili, è uno strumento politico voluto dalle autorità a maggioranza rosso-verde: “Non è utilizzato per strada dalla gente, ma è un diktat linguistico imposto dal Municipio”.
Asterisco inclusivo, il parere del linguista
Telegiornale 14.11.2024, 20:00
Per chi difende l’uso dell’asterisco, invece, questo rappresenta un importante simbolo di apertura e rispetto per le diversità. Tiba Ponnuthurai, consigliera comunale di Zurigo, considera l’iniziativa UDC sproporzionata e “un tentativo di fare campagna politica escludendo donne e persone non binarie”.
Anche il mondo accademico osserva con attenzione la questione che - secondo la linguista Andrea Hunziker Heeb - sottolinea l’importanza della lingua nella società: “Il tema è l’inclusione. Come democrazia abbiamo deciso di non discriminare le minoranze. Ora si tratta di discutere su come applicare questo principio”.