"La possibilità di utilizzare questo spazio virtuale, internet, modifica modalità e significato di questo tipo di pratica", spiega il politologo Oscar Mazzoleni, convinto che quanto avvenuto esprima "una forma di protesta pubblica ed insoddisfazione verso la politica, verso le autorità; aspetto nuovo per il Ticino", così Mazzoleni ha commentato ai microfoni della RSI l'annuncio della vendita di schede elettorali pubblicato sul web e scomparso nel giro di breve tempo, forse per il clamore suscitato o più probabilmente perché aveva ormai raggiunto il suo scopo.
"L'uso dei social network, da qualche tempo, sembra trascendere le usuali norme e regole che vigono nella società. Si pensa che nello spazio virtuale tutto sia possibile, che le regole non funzionino e che ci sia una libertà assoluta di fare ciò che si vuole, compreso evidentemente esprimere la propria insofferenza verso la politica", sottolinea il politologo. "Farlo pubblicamente, però, significa anche negare il voto di scambio, denunciarlo automaticamente ed essere sottoposti, eventualmente, alla denuncia".
Red. MM/M.Ang.
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