L’anniversario

Compie 90 anni l’àncora che rivoluzionò la pratica dello sci

La prima sciovia al mondo entrò in funzione a Davos nel 1934 e si impose presto come standard a livello internazionale

  • 22.12.2024, 10:00
01:39

La nascita del turismo invernale nei Grigioni e il primo scilift a Davos

RSI Info 23.12.2024, 07:00

Di: ludoC 

Compie ben novant’anni la prima sciovia ad àncora del mondo. Fu ideata dall’ingegnere zurighese Ernst Gustav Constam che brevettò la sua invenzione nel 1930. Quattro anni dopo, il 24 dicembre del 1934, il primo impianto di risalita di questo genere entrò in funzione a Davos, suscitando subito grande entusiasmo e attirando, nel solo primo anno di esercizio, circa 70’000 sciatori.

L’anno successivo, anche grazie ai suggerimenti dell’istruttore di sci Jack Ettinger, il sistema venne modificato nella sua attuale forma ad àncora, potendo così accogliere fino a due sciatori (inizialmente era a forma di “J” e c’era spazio solo per una persona).

Grazie a questa maggiore capacità di trasporto, il nuovo skilift divenne rapidamente un modello in tutto il mondo.

La maggior parte del tempo in salita, solo pochi minuti in discesa

Venne inventato dopo che gli addetti ai lavori si resero conto che gli sciatori trascorrevano solo il 10% del tempo in discesa: la stragrande maggioranza della giornata la passavano infatti a risalire i pendii. L’ingegnere Constam, che era uno sciatore appassionato, decise così di sviluppare un sistema meccanico di risalita. Trovò poi un sostenitore nella figura del locandiere e agricoltore grigionese Leonhard Fopp e grazie al suo sostegno, nel 1934 appunto, il “Bolgen-lift” entrò in funzione.

Costava 50 centesimi, era lungo 270 metri e permetteva di risalire in poco tempo, e soprattutto poca fatica, 60 metri di dislivello. A farlo funzionare, novant’anni fa, ci pensavano un motore elettrico da 24 CV, cinque supporti intermedi e una stazione di rinvio posizionata a monte.

Una rivelazione per tutto l’arco alpino

La novità installata tra il paese e il Bolgewald, dove ancora oggi ci sono Il campetto della Scuola svizzera di sport sulla neve di Davos e la scuola di sci Top Secret, per gli sciatori fu una rivelazione: negli anni successivi alla sua entrata in funzione, ricorda il Museo Nazionale Svizzero, impianti del genere vennero costruiti a decine in tutto l’arco alpino.

L’invenzione di questo macchinario si rivelò una manna anche per gli albergatori: sempre più persone iniziarono così a frequentare le località montane pure d’inverno. Le organizzazioni turistiche, ricorda ancora il Museo Nazionale, decisero quindi di sostenere il settore e lanciarono una campagna pubblicitaria che diede vita a manifesti diventati nel frattempo iconici per rendere lo sci il più attraente possibile. A praticarlo inizialmente furono prevalentemente facoltosi ospiti stranieri ma durante la Seconda guerra mondiale, vista l’assenza di queste persone, lo sci divenne anche uno sport popolare in Svizzera. Successivamente, grazie al marketing e alle gare, l’immagine della Svizzera come nazione sciistica si consolidò a livello internazionale.

Se nel corso dei decenni lo sci è diventato uno sport così praticato, lo si deve quindi anche alla Svizzera ma, forse, soprattutto a Davos e a quell’invenzione rivoluzionaria che fu appunto l’àncora del Bolgen-lift.

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