I presunti traffici illeciti di inerti, portati alla luce da un’inchiesta di Falò, tornano a fare parlare. L’associazione ambientalista varesotta “Amici della terra” ha infatti scritto una lettera al Consiglio di stato ticinese denunciando gli illeciti e chiedendo la sospensione dell’accordo transfrontaliero. Lo riporta il portale Varese News.
Il citato accordo era stato firmato a inizio marzo, con lo scopo di instaurare una collaborazione nella gestione di materiali inerti per l’edilizia (sabbia) dalla Lombardia verso il Ticino e del materiale di scavo non inquinato e dei rifiuti edili di origine minerale nel senso opposto.
Tecauei (portar via)
Falò 30.03.2017, 21:10
L’associazione, riprendendo i facili aggiramenti dei controlli sui rifiuti tossici diretti in Italia, chiede pertanto al governo ticinese tre cose: “sospendere l’importazione di sabbia italiana, obbligarsi a riciclare il 95% degli inerti e usare quelli per le costruzioni come già in altri cantoni e far gestire le terre da scavo direttamente dal cantone e non da privati, guadagnando anche posti di lavoro ed entrate”.
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