Da tre settimane contenitori e imballaggi plastici si fermano a Riva San Vitale, dove è attivo l’impianto che completa il loro riciclaggio. Era l’ultimo tassello che mancava al Ticino per completare la filiera.
Finora la plastica raccolta dalla ditta Puricelli era destinata a un’azienda italiana che ne ricavava del granulato. Quest’ultima lavorazione ora si fa in casa. “Mancava proprio la fase di trasformazione, quindi la granulazione, l’asciugatura, il soffiaggio e l’insacchettamento del materiale pronto alla vendita”, spiega Aron Puricelli.
Il macchinario, precisa dal canto suo l’altro membro di direzione Luca Puricelli, sforna circa 1’000 kg all’ora di prodotto finale. Il ciclo dura circa 4 minuti e inizia con una prima macinazione. Tutto parte da una vasca colma d’acqua dove vengono separate le etichette dai flaconi, che vengono poi triturati più finemente in un “mulino”, quindi passati da una centrifuga che asciuga e infine insacchetta il tutto.
Dalla raccolta al granulato senza uscire dal territorio cantonale: una prima in Svizzera. E anche il prodotto della lavorazione rimane nella regione, rivenduto ad aziende attive in Ticino nella realizzazione di articoli plastici. “Nonostante il valore limitato, questo materiale fa gola alle grandi aziende. A chi cioè vuole un ‘marchio riciclato’ sul proprio prodotto”, sottolinea Aron Puricelli.
Determinante per giustificate 5 milioni di franchi di investimento nel nuovo impianto, è la garanzia di poter contare su determinati quantitativi di plastica in un settore in cui vi sono più canali di raccolta e riciclaggio.
Ad aver scelto finora la soluzione della ditta Puricelli sono alcune aziende private e 59 comuni su 106. Un numero in crescita, anche a seguito dell’obbligo di raccolta e separazione delle plastiche introdotto nel mese di giugno su scala cantonale. L’impianto di Riva San Vitale permette di riutilizzare il 70% della plastica. il 30% finisce come scarti combustibili al termovalorizzatore.
Riciclaggio della plastica a km zero
Il Quotidiano 04.10.2023, 19:37