Dal 1° giugno 2023 la raccolta separata delle plastiche maggiormente riciclabili, ossia il polipropilene e il polietilene, sarà obbligatoria ed organizzata dai singoli Comuni.
"Si tratta di una prima cantonale che produrrà vantaggi in termini di contenimento dei costi di smaltimento e conseguenti non meno significativi benefici in termini ambientali", afferma il Consiglio di Stato che nel corso della sua seduta settimanale ha approvato due modifiche del Regolamento di applicazione dell’Ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (ROPSR). Quella del Governo, che ha accolto le proposte del Dipartimento del territorio (DT), è anche una risposta alla richieste del Gran Consiglio e dei Comuni nell’ambito della riduzione dell’uso delle plastiche e del riciclaggio delle stesse.
L’introduzione in Ticino di una raccolta separata delle plastiche provenienti dalle economie domestiche è stata più volte oggetto di discussione negli ultimi anni. Il DT ha promosso una serie di studi e analisi che hanno fatto da base per la nuova disposizione che ha ricevuto il via libera dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM): oggi facoltativa la separazione del polipropilene (PP) e del polietilene (PE) diventerà obbligatoria.
Sarà sempre meno così
La raccolta separata alla fonte di queste due sole tipologie di plastiche è alla base di una migliore qualità del materiale raccolto. Oltre che consentire un risparmio sulle operazioni di separazione prima del riciclaggio vero e proprio, permetterebbe di ridurre in maniera sensibile i trasporti legati a queste materie che, "essendo leggere ma assai voluminose, influiscono in maniera sostanziale (fino al 30%) sul bilancio ecologico del ciclo di vita delle medesime".
Dal prossimo primo giugno occorrerà quindi gettare un occhio alle sigle che indicano i materiali sui vari prodotti. Dietro il polipropilene (PP), che fu scoperto a metà degli anni ’50, si accumula un mondo versatile fatto di contenitori, tappi, custodie del CD, capsule e bicchieri del caffè, e quant'altro; ancora più diffuso il polietilene che può dirsi la plastica per eccellenza: dai sacchetti, ai giocattoli, ai flaconi per detersivi o alimentari, al mobili, il PE ci avvolge come una pellicola non sempre trasparente.
Feste ed eventi sensibilizzati sulla plastica monouso
La seconda modifica approvata dal Consiglio di Stato non è ancora un obbligo, ma piuttosto una raccomandazione. Una mozione del maggio 2019, approvata dal Parlamento, invitava il DT ad introdurre a partire dal prossimo anno un divieto di utilizzo delle stoviglie in plastica monouso durante le manifestazioni ed eventi. Contattato l’UFAM aveva comunicato che si tratta di prodotti regolarmente in commercio in Svizzera, non se ne poteva proibire l’utilizzo a livello cantonale. Da qui la nuova disposizione, preavvisata favorevolmente da Berna, volta a responsabilizzare gli organizzatori delle manifestazioni ad un uso più consapevole di questi materiali. Da un lato essi sono sensibilizzati ad adottare provvedimenti per garantire una riduzione e successivamente uno smaltimento efficaci e razionali delle plastiche monouso. Dall’altro, quale ulteriore pungolo, i Municipi dovranno tener conto dei comportamenti virtuosi nel rilasciare alle manifestazioni le autorizzazioni che competono loro.
Per stimolare invece tutti, il DT ricorda che negli ultimi anni la tassa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è diminuita dai 170 franchi alla tonnellata del 2016 ai 140 franchi del 2023 (con una diminuzione del 20% dei costi di smaltimento a carico dei Comuni). La separazione, insomma, dà i suoi frutti.
Raccolta separata della plastica
Il Quotidiano 10.11.2022, 20:00