La legge di applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa, così come sintetizzata dalle due Camere, scontenta il Ticino. Come Consiglio di Stato "non possiamo essere soddisfatti", ha affermato a caldo il presidente del Governo Paolo Beltraminelli. L'elemento centrale è il mancato riferimento alla preferenza indigena, a vantaggio di una preferenza ai disoccupati, non necessariamente residenti. Magra consolazione, l'eliminazione dell'accenno a un tasso di senza lavoro "molto" sopra la media, che avrebbe privato di ogni effetto la misura, e la possibilità in caso di "gravi difficoltà causate per esempio dal numero di frontalieri, di rivolgersi con proposte al Consiglio federale". Si attende ora l'ordinanza per conoscere i dettagli.
"Il Ticino ne esce malissimo", conferma Marco Chiesa, deputato dell'UDC. Gli iscritti agli uffici di collocamento, anche se frontalieri, godranno di diritti che il ticinese non iscritto non avrà. I democentristi non lanceranno il referendum, che riporterebbe tutto alla casella di partenza comunque insoddisfacente, "ma forse un giorno voteremo sulla libera circolazione", auspica Chiesa.
La deputazione cantonale è comunque divisa: se Ignazio Cassis (PLR) vede il bicchiere mezzo pieno, proprio per la possibilità data ai cantoni di suggerire soluzioni, Marco Romano (PPD) lamenta come siano state ignorate le misure contenute nel concetto ticinese del professor Ambühl per contrastare effetto di sostituzione e pressione sui salari.
pon/RG/CSI
Dal Quotidiano:
9 febbraio, legge pronta
Il Quotidiano 12.12.2016, 20:00
CSI 18.00 del 12.12.2016 La corrispondenza di Elisa Raggi
RSI Info 12.12.2016, 19:16
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CSI 18.00 del 12.12.2016 La reazione di Paolo Beltraminelli
RSI Info 12.12.2016, 19:16
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