Rischia più di un anno di carcere il pirata della strada sul quale la Procura retica sta indagando per una gravissima infrazione al volante. Stiamo parlando di un superamento della velocità massima consentita forse senza precedenti in Svizzera: se non si tratta di un record poco ci manca. All'automobilista viene infatti contestato di avere percorso un tratto dell'autostrada A13 alla velocità di 303 km/h.
Né la polizia cantonale né il ministero pubblico intendono rilasciare informazioni sul punto esatto in cui è stato commesso il reato e sull'identità dell'imputato. Si sa che l'infrazione contestata è avvenuta il 27 settembre 2022 in un tratto dove il limite di velocità è di 100 km/h. Altro fatto certo è che il bolide era lanciato in direzione sud e che il superamento di oltre tre volte il limite di velocità prescritto è avvenuto dopo un tunnel, non in Mesolcina.
Per esclusione si potrebbe dedurre che il reato stradale sia stato compiuto dopo la galleria Isla Bella. Un'ipotesi su cui, come detto, gli inquirenti non si pronunciano per non meglio specificati motivi di inchiesta.
Sono invece sicure le conseguenze penali e materiali per l'automobilista dal piede di piombo. Oltre a dover rispondere dell'accusa di grave infrazione qualificata alle norme della circolazione stradale e rischiare una pena superiore ai dodici mesi di detenzione, l'uomo deve sottoporsi a un esame del DNA in vista dell'inserimento dei suoi dati genetici nel sistema di informazione in uso alle forze dell'ordine.
Contro questo provvedimento, ordinato dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta, l'automobilista, ritenendolo sproporzionato, ha presentato ricorso. Gravame che il tribunale cantonale, con una sentenza emessa alla fine di giugno, ha respinto al mittente.
Per la seconda camera penale grigionese, il prelievo di materiale genetico è consentito non solo per l'identificazione dei responsabili di reati già commessi, bensì anche a titolo preventivo. Infatti la catalogazione di un profilo del DNA può essere disposta, a detta del Tribunale cantonale, anche nel caso in cui vi siano sufficienti indizi per ritenere che l'imputato possa essere coinvolto in reati non oggetto dell'inchiesta. Crimini e delitti che potrebbero anche avvenire in futuro.
Per quanto riguarda il pirata della strada, pizzicato a 303 km/h, la giustizia retica reputa probabile, come si legge nella citata decisione, che l'uomo possa replicare, presto o tardi, i reati commessi.