I parlamentari ticinesi si sono espressi lunedì anche sul rapporto di gestione e il conto annuale (2015) dell’Azienda Elettrica Ticinese (AET). Il relatore del rapporto di maggioranza Omar Terraneo (PLR) ha segnalato come anche nel 2015 le condizioni del mercato elettrico abbiano influenzato negativamente i conti dell’azienda, che ha dovuto accusare una perdita netta di circa 46 milioni di franchi, primo “rosso” dopo anni di conti in attivo.
Terraneo ha evidenziato però che tale passivo è legato a tante variabili, come volatilità dei prezzi, sovraccarico produttivo, stagnazione economica, fine del tasso euro/franco e apertura parziale del mercato elettrico svizzero. L’AET è comunque una struttura sana che merita fiducia e che si impegna a fondo per rimanere competitiva in un ambito impegnativo come quello dell’energia.
Francesco Maggi (Verdi), relatore di minoranza, ha invece stigmatizzato il fatto che non si riesca a convincere le aziende ticinesi a impegnarsi maggiormente verso l’energia elettrica d’origine ticinese o svizzera. Per Maggi con il “no” ai bilanci si vuol dare un chiaro segnale contro il CdA e il CdS, privi di una visione strategica utile per permettere all’AET di rimanere competitiva in un mercato sempre più difficile e complesso.
Il Gran Consiglio ha approvato rapporto di gestione e conti 2015 dell'AET con 62 sì, 6 no e due astensioni.
EnCa