La riforma delle ARP, le Autorità regionali di protezione per i minori e gli adulti in difficoltà, andrà al voto in Gran Consiglio entro l'estate e sarà sottoposta al popolo ticinese in autunno. La Commissione giustizia e diritti del Parlamento ha sottoscritto oggi, lunedì, quello che viene definito un rapporto parziale.
Parziale perché si tratta solo del primo passo di una riforma che si può definire storica. Sancisce il passaggio delle ARP da autorità che fanno capo ai Comuni (ce ne sono 16) a preture di protezione che fanno capo al Cantone, da organismi amministrativi a giudiziari , come proposto nel messaggio governativo. Si andrà a toccare la Costituzione ed è per questo che si renderà necessaria la chiamata alle urne.
Solo in un secondo tempo si entrerà nei dettagli, definendo questioni organizzative e finanziarie. Degli spunti in proposito sono già arrivati: l'Associazione dei genitori non affidatari ha in particolare chiesto picchetti nei festivi e nei fine settimana e soprattutto un metodo di lavoro che favorisca la mediazione.