Era l’inizio di giugno 2015 quando sono scattate le manette ai polsi di un docente del Bellinzonese. L’uomo, maestro alle elementari di Arbedo-Castione, è accusato di reati a sfondo sessuale e maltrattamenti nei confronti di nove suoi piccoli allievi, compreso il bambino che, con le sue rivelazioni, ha fatto scattare l'indagine. Reati per i quali compare a processo a partire da oggi, mercoledì, davanti alla Corte delle Assise Criminali, presieduta dal giudice Marco Villa.
Carezze e toccamenti - Nell’atto d’accusa stilato dal procuratore pubblico, Nicola Respini, non si parla solo di carezze nelle parti intime e di tentati toccamenti avvenuti durante le lezioni, ma anche di presunti maltrattamenti emersi durante l'inchiesta. Tra questi anche il pugno al volto che avrebbe sferrato ad un alunno. Addebiti che l’imputato ammette però solo in minima parte.
La perizia - Per ili maestro, 56 anni, nessuna scema responsabilità: la perizia psichiatrica chiesta dalle parti non ha infatti ravvisato turbe di sorta. Al momento dei fatti, ha stabilito l’esperta Alessandra Canuto, era completamente capace di intendere e di volere.
Fino a cinque anni di prigione - Atti sessuali con fanciulli - ripetuti, consumati e tentati -, coazione e coazione sessuale, vie di fatto e violazione del dovere di assistenza o educazione sono, concretamente, i capi d’imputazione di cui oggi dovrà rispondere l'imputato, in carcere ormai un anno, e da qualche mese passato al regime di espiazione anticipata della pena. Difeso dall’avvocato Luigi Mattei, rischia fino a cinque anni di prigione.
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