Una parte dei crediti di costruzione concessi dalla Banca Wir all’Adria Costruzioni furono utilizzati per spese che non riguardavano i cantieri dell’impresa. L’ipotesi della procura ha trovato riscontro nelle parole del contitolare della ditta, arrestato mercoledì.
A verbale il giovane ha ammesso di essersi fatto prestare il denaro in qualità di azionista dell’Adria. Denaro poi impiegato a scopi personali, compreso l’acquisto d'uno yacht. L’uomo ha confermato inoltre che un milione di franchi confluì nella Forward Racing, la scuderia motociclistica di Giovanni Cuzari. La sponsorizzazione dell’Athinà Lux (altra società di famiglia) avvenne cioè con i soldi della Wir.
L’ex-direttore della filiale regionale, pure finito in manette, nega invece ogni addebito, riversando le responsabilità sulla sede centrale. I crediti – ha spiegato - venivano accordati solo dopo aver ricevuto il “via libera” da Basilea. I vertici dell’istituto sarebbero però stati ingannati. I fondi propri presentati dall’Adria per ottenere le ipoteche erano, in realtà, già provento di crediti di costruzione elargiti in precedenza dalla stessa Wir. Cosa che – sostengono gl’inquirenti – non sarebbe potuta avvenire senza la complicità del dirigente della filiale luganese.
Certo è che ora le casse dell’Adria sono vuote. Quanto successo ha messo in seria difficoltà anche la banca. Come anticipato dal “Quotidiano”, in totale la linea di credito approvata è di oltre 100 milioni di franchi. Una sessantina quelli effettivamente erogati.
Francesco Lepori
RG 07.00 del 08.10.2015 - Il servizio di Michele Rauch
RSI Info 08.10.2015, 09:03
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