L'annuncio di venerdì della compagnia Skywork, che intende collegare Agno e Ginevra con un volo dal prossimo 28 ottobre (vedi articoli correlati) a un anno esatto dal grounding di Darwin, rasserena il cielo sopra l'aeroporto del Luganese. Anche se l'amministratore delegato dell'azienda — Martin Inäbnit — lascia trasparire una certa cautela.
Il direttore dello scalo, Maurizio Merlo, ha sottolineato la difficoltà degli ultimi mesi: "Il sollievo è grande, sono otto mesi che discutiamo con SkyWork, per non contare gli altri progetti — ha detto ai microfoni della RSI (ascolta l'audio allegato) —. Un grande lavoro, insomma".
Il sindaco di Lugano, Marco Borradori, sottolinea come ora stia a città e Cantone, proprietari dello scalo, fare la loro parte: "Se un'infrastruttura è di valore occorre cercare di difenderla anche quando le cose vanno bene, non solo quando è moribonda", ha dichiarato. Il presidente uscente del consiglio d'amministrazione di Lugano Airport, Emilio Bianchi, ha lanciato un appello a chi in passato ha sfruttato la tratta Lugano-Ginevra: "Tutti gli operatori finanziari in passato hanno usato questo collegamento, come pure il mondo della cultura e della scienza, che ha bisogno di un collegamento rapito con una città come Ginevra, che può contare su istituzioni molto importanti".
Il direttore del Territorio, Claudio Zali aveva promesso che il Cantone avrebbe sostenuto il volo su Ginevra e venerdì ha confermato: "Il Cantone dividerà la spesa secondo una chiave di riparto ancora da stabilire, ma credo che questo non sarà un problema".
Il successore di Emilio Bianchi, il consigliere agli Stati del PPD, Filippo Lombardi, ha sottolineato che anche la Berna federale dovrà fare la sua parte: "La Berna federale deve muovere qualche passo verso gli aeroporti regionali e Lugano è uno di questi. In teoria la politica svizzera sull'aereonautica riconosce loro questo ruolo, ma in pratica sono i figli della serva".
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