La siccità e la continua erosione delle superfici a disposizione dell'agricoltura sono al centro delle preoccupazioni degli agricoltori ticinesi. La camera agraria cantonale si è riunita sabato mattina a Novazzano e a tenere banco sono stati soprattutto due temi.
Dagli interventi è emerso un rapporto contrastante con le istituzioni. Da un lato c'è gratitudine per gli sforzi che cantone, consorzi e comuni hanno messo in campo anche di recente per aiutare le aziende confrontate con la mancanza d'acqua. Dall'altro c'è il sentimento di incomprensione di fronte a scelte politiche a danno del settore primario. In tal senso è stato sottolineato che i contadini ticinesi (olte a rivendicare interventi nei confronti dei grandi predatori) continueranno a lottare per evitare la riduzione delle superfici agricole. Appena se ne ripresenterà l'occasione l'Unione farà in modo di far valere le proprie ragioni opponendosi - un po' come già fatto per le Officine FFS a Castione - alla perdita dei terreni alla Saleggina destinati ad accogliere il nuovo ospedale di Bellinzona.
I terreni della Saleggina non si toccano
Il Quotidiano 18.03.2023, 19:00
A pressare in questo momento è però soprattutto il problema rappresentato dalla mancanza d'cqua. A corto termine coltivatori e allevatori devono trovare il modo per assicurare la produzione di quest'anno dopo mesi con scarsissime precipitazione. Ma, contemporaneamente, devono anche decidere cosa fare a medio-lungo termine. E alcuni, soprattutto nel Mendrisiotto, hanno già deciso di convertire le proprie aziende per ridurre il fabbisogno idrico. Anche perché il Ticino anche in futuro sarà confrontato con il problema della siccità.