“Rammarico e delusione”. Sono i sentimenti messi nero su bianco dal Consiglio direttivo dell’Associazione dei Comuni di Vallemaggia (ASCOVAM), che si è espressa venerdì criticamente sul tracciato della nuova linea ad altissima tensione. La reazione si riallaccia all’approvazione da parte del Consiglio federale, lo scorso 20 dicembre, della modifica del Piano settoriale elettrodotti (PSE) che fissa il corridoio per la costruzione nel prossimo decennio dell’elettrodotto tra la Valle Bedretto e Magadino.
Il malumore nasce dal fatto che nessuna delle proposte dell’ASCOVAM, “neppure quelle riguardanti lievi modifiche al corridoio siano state integrate. Tali adattamenti, a nostro avviso, avrebbero potuto essere accolti nella seconda fase del PSE, senza compromettere la progettazione concreta successiva”. Il progetto da 370 milioni di franchi, gestito da Swissgrid, prevede non solo lo smantellamento di una settantina di chilometri delle attuali linee, attraverso l’interramento, ma anche la realizzazione di nuovi tralicci su un nuovo tracciato.
Soluzioni che hanno fatto inalberare i Comuni: “Considerato che la nuova linea ad altissima tensione avrà un impatto che si estenderà su diverse generazioni, la responsabilità dei progettisti e delle autorità decisionali è estremamente elevata”. Da qui l’opinione che occorra “una soluzione condivisa”. Una soluzione, sottolineano gli enti locali della Vallemaggia, “fondamentale per il successo del progetto e per rispondere in modo equilibrato alle esigenze di tutte le parti coinvolte”. Anche perché, conclude la nota, “il sacrificio locale per una causa globale, purché nobile come la transizione energetica, non può essere troppo grande”.
Alta tensione verso l'interramento
Il Quotidiano 29.01.2025, 19:00