Persiste in Ticino il problema dei cinghiali che presentano tracce di radioattività superiori alla norma. Durante la caccia di settembre, sono stati 10 quelli sequestrati dopo che nelle loro carni sono stati rilevati valori anomali di cesio 137.
“Come lo scorso anno, per evitare che i cinghiali con valori fuori norma vengano mangiati, i cacciatori che li hanno abbattuti sono stati indennizzati”, precisa alla RSI il veterinario cantonale Tullio Vanzetti. È stato inoltre istituito l’obbligo di verifica delle prede, ma solo nel Sopraceneri, poiché nel Luganese e Mendrisiotto non sono stati ancora riscontrati casi anomali. In molti nel Sottoceneri, precisa Vanzetti, si sono tuttavia recati spontaneamente a far verificare gli animali abbattuti, che alla fine della stagione venatoria sono stati in tutto 340.
Nel 2013 i cinghiali sequestrati furono una trentina. La radioattività elevata nelle carni di questi suini è da ricondurre alla loro abitudine di nutrirsi di funghi contaminati da isotopi radioattivi, ricaduti a seguito dell’incidente di Chernobyl del 1986.
LudoC