Quando si parla di mobilità emerge che le persone anziane amano mantenere la propria indipendenza, ma sono anche disposte a mettersi in discussione e - se necessario - a optare per i mezzi pubblici. Il tema ha suscitato grande interesse e sollevato anche qualche polemica durante la prima giornata dedicata alla mobilità delle persone anziane, voluta da diverse organizzazioni vicine alla terza e quarta età, in collaborazione con la polizia Cantonale.
Giovani in monopattino elettrico sul marciapiede, automobilisti che non rispettano le strisce pedonali, i racconti dei presenti sono numerosi e ricchi di dettagli... anche perché muoversi in città oggi richiede la massima attenzione, non solo per gli anziani. Il consiglio di chi lavora sul campo? Fermarsi, guardare, ascoltare, senza fare scelte o mosse avventate.
Occorre, per esempio prestare particolare attenzione alle zone dei 30 - 20 chilometri orari, dove non ci sono strisce pedonali, ma anche all’abbigliamento: da evitare il total black. Il tutto è stato spiegato nei dettagli in questo primo incontro dove la maggior parte dei presenti ancora guida e “consegnare la patente”, per ora, non è ancora un tema.
L’appello, della polizia, è quello della massima onestà con se stessi, quindi autovalutarsi quotidianamente.
Così, a fronte di tante persone che ancora guidano, ce ne sono anche altre che hanno rinunciato all’auto, come una delle signore presenti, che ha deciso di regalarla alla nipote.
Tante le storie di vita che ricordano quanto sia piacevole poter condividere. Sì perché potersi spostare - in auto, a piedi, con un mezzo pubblico - significa anche questo: vivere attivamente nella società.
Memory, educazione stradale
Il Quotidiano 07.03.2024, 19:00
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