La processionaria è urticante e pericolosa, soprattutto per i cani. In questo periodo si può scorgere molto bene sui pini; in Ticino la sua presenza non è massiccia ma occorre comunque fare attenzione.
“È una farfalla indigena, la si trova soprattutto in Vallese e in Ticino”, spiega Andrina Rosselli, collaboratrice scientifica della Sezione forestale. Nel cantone a Sud delle Alpi si è diffusa soprattutto a partire dagli anni Ottanta.
Una volta scesi dai pini, i bruchi si infilano nel terreno e dopo 1 2 o 3 anni avviene la metamorfosi e diventano farfalle. È però allo stadio larvale che la processionaria può causare danni a persone e animali, avendo il corpo ricoperto da finissimi peli urticanti il cui contatto con la pelle può provocare irritazioni ed orticarie.
“Se si entra in contatto con la processionaria bisogna lavarsi bene le mani e lavare i vestiti con sapone di Marsiglia – aggiunge Andrina Rosselli –. Il problema lo si ha con i cani: sono animali curiosi e potrebbero strofinare il loro muso contro questi bruchi. Potrebbero anche ingoiarli rischiando così forti reazioni allergiche alle vie respiratorie o alla lingua”.
I nidi laddove possibile sono da eliminare: bruciandoli e poi immergendoli in acqua calda e sapone di Marsiglia. Chi non se la sentisse di effettuare da solo questa operazione, può rivolgersi a un’azienda forestale.