I precetti esecutivi, per il terzo anno consecutivo, sono aumentati sia a livello nazionale, che in Ticino. Proviamo a focalizzarci su quelli che, in Ticino, concernono le persone fisiche. Lo scorso anno sono stati registrati nel cantone 173’000 precetti: un dato che è tornato a salire e che risulta in linea con quanto constatato prima della pandemia. Ma quali sono le principali cause? Ciò è “dovuto principalmente al fatto che molti creditori hanno ricominciato a precettare dopo il periodo della pandemia”, spiega Fernando Piccirilli, capo della Sezione esecuzioni e fallimenti del Cantone, ricordando che durante la crisi pandemica “abbiamo avuto la sospensione delle procedure esecutive” e che alcuni creditori, come segnatamente il fisco e le casse malati, avevano “rinunciato per scelta a emettere precetti esecutivi”. Ora però si può dire che “siamo tornati a pieno regime”.
Dei debitori, aggiunge Piccirilli, non si può quindi fare un complessivo identikit. La procedura esecutiva è un po’ trasversale e concerne varie situazioni. Si spazia dalla “persona di mezza età che perde il lavoro” e si ritrova quindi indebitata, fino alle famiglie monoparentali e al “giovane che magari non è ancora entrato nel mondo del lavoro”. Vanno quindi considerate diverse fasce sociali e ci sono poi alcuni debitori che “sistematicamente non pagano le imposte, i premi di cassa malati”.
SEIDISERA del 21.04.2024 - L’approfondimento di Umberto Gatti
RSI Info 21.04.2024, 17:37
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La procedura di riscossione di un credito è una via che cerca di riportare al rispetto delle regole coloro che non danno seguito a obblighi finanziari. Non va però dimenticato che ci sono persone, dietro questi debiti. Qual è, allora, l’attenzione per il lato umano? Si cerca di indirizzare chi è in difficoltà verso enti che possano aiutare a uscire da queste situazioni? “Diciamo che dipende da caso a caso”, risponde Piccirilli, precisando però che “ci sono delle persone che non vogliono farsi aiutare”.
Vengono quindi segnalati servizi di consulenza contro l’indebitamento o in taluni casi, se il debitore lo richiede, si consiglia di “prendere contatto con il creditore per avere magari una dilazione di pagamento, per sospendere l’esecuzione”. Va tuttavia precisato che l’ufficio di esecuzione “non ha il compito istituzionale di fare questa consulenza”, visto che si colloca “fra il creditore e il debitore” e deve quindi “fare gli interessi di entrambe le parti” in ossequio alla legge e a quelli che sono “i principi giurisprudenziali” della normativa sull’esecuzione e il fallimento.